New entry nello staff azzurro!

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Una nuova figura è entrata da qualche settimana nel mondo Igor Volley: si tratta di Cristiano Longoni, psicologo dello sport, che affianca staff tecnico e squadra in un incontro settimanale di mental training. Novarese, Longoni vanta una lunga esperienza nel mondo dello sport ad alto livello con una carriera iniziata otto stagioni fa al fianco di Pasquale Sensibile, allora direttore sportivo del Novara Calcio che si apprestava a vincere due campionati consecutivi e a raggiungere la promozione in serie A. Quasi contemporaneamente l’ingresso nel mondo del volley, a Novara, con la conquista della Coppa Cev al fianco proprio di Luciano Pedullà e il passaggio successivo alla Sampdoria dove ha lavorato sia con la prima squadra (con Iachini prima e la promozione immediata in serie A, passando da Delio Rossi e con Sinisa Mihajlovic poi) sia con il settore giovanile e la formazione Allievi Nazionali in particolare, capace di vincere uno storico Scudetto per il club blucerchiato. Negli ultimi tempi, Longoni si è occupato dell’accademia zonale di Remedello della Federazione italiana rugby (in particolare della nazionale under 19) e dallo scorso anno è anche docente al Master Uefa Pro di Coverciano.

«Entrare a far parte di questa splendida realtà – spiega Longoni – è stata una scelta fortemente voluta, dopo aver centrato obiettivi importanti in altri sport ambisco a farlo anche nel volley, tra l’altro nella mia città. La figura che rappresento è molto particolare, poiché il mio compito è quello di entrare a far parte dello staff tecnico ma al tempo stesso rimanerne anche esterno, stabilendo un rapporto di confronto costante con l’allenatore con cui sono condivise le dimensioni di stampo relazionale e comunicativo nei confronti dello staff, della squadra o delle singole atlete e, non da ultimo, nei confronti della società. Il mio lavoro è, per certi versi, paragonabile a quello del preparatore atletico in quanto a dinamismo: quel che faccio con la squadra viene programmato di volta in volta, seguendo i bisogni del momento e la loro evoluzione».

Quali sono le finalità principali del lavoro al fianco di allenatore e squadra? «Fungo da supporto alle esigenze delle singole atlete, non solo legate alla dimensione della “performance” ma, come detto, dando grandissima importanza agli aspetti legati a comunicazione e relazione. Non solo, un’altra mia competenza è quella di analizzare e intervenire nelle dinamiche che si instaurano tra ambiente interno, ovvero il gruppo, e ambiente esterno. Si sottovaluta spesso il fatto che grandi problematiche nascono da influenze esterne. Mi spiego: una squadra sportiva è sempre inserita in un contesto e non si può pensare che un sistema più grande, come è la cosiddetta “piazza”, non influenzi un sistema più piccolo quale è quello composto da squadra e staff. Penso alle aspettative, ai giudizi che, negativi o positivi, a lungo andare influenzano sempre le performance. Specie in una realtà come Novara in cui, ogni volta che si ottiene un risultato negativo, si torna alla solita, deleteria, solfa del “non vinciamo mai”. Non esagero se dico che grandi responsabilità, in caso di risultati negativi, li avrebbe proprio questa mentalità».

Nello specifico, quali sensazioni hai avuto nell’iniziare questa nuova avventura? «Credo che si debba fare un passo indietro: la squadra dello scorso anno ha perso lo Scudetto perché, a mio avviso, si è abituata a passare sopra ogni avversario come un carro armato, senza incontrare difficoltà. Difficoltà che sono arrivate, puntuali, quando più contava e che la squadra non ha saputo affrontare. Ecco, una certezza che ho è che questa squadra sia profondamente diversa: lasciando perdere la Supercoppa, giocata in condizioni tali per cui la vittoria o la sconfitta erano assolutamente non predicibili, in questa prima fase della stagione la squadra ha dimostrato di saper affrontare le difficoltà e la sofferenza, di saper reagire in maniera positiva ai momenti negativi. Credo che la rimonta dallo svantaggio di 1-7 nel quarto set con il Club Italia sia stato un momento davvero molto importante per la squadra e per capire quali doti il gruppo abbia».

«È possibile – prosegue Longoni – che questa squadra possa perdere partite, sicuramente capiterà di incontrare difficoltà lungo il cammino. Il carattere di questa squadra, però, la porterà a non commettere più l’errore della passata stagione e sicuramente, un passo dopo l’altro, con pazienza e fiducia sarà compiuto un percorso degno di essere vissuto. Fondamentale, in tal senso, credo sia anche l’ottimo rapporto di fiducia, facilmente intuibile stando al fianco della squadra, tra le atlete, lo staff tecnico e la società. Insomma, le basi sono ottime per costruire una stagione molto positiva, sperando che anche i fattori ambientali si rivelino alleati della squadra e non “nemici”».