Volleyrò, parla lo scout canadese

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La tecnologia ha radicalmente cambiato la vita dell'uomo moderno. Non ha solo mutato alcuni stili di vita, il modo di lavorare o di informarsi, ma ci ha proiettati in una dimensione completamente nuova. La tecnologia ha messo in contatto popoli e nazioni e ci ha avvicinati tutti, anche se lontani migliaia di chilometri. La pallavolo da tempo ormai sfrutta i computer, internet e i social network per raccogliere le statistiche, per condividere informazioni e conoscenze. Il Volleyrò non si è sottratto all’avanzare dei tempi e quotidianamente è in contatto con Vincenzo Mallia, lo scoutman che vive in Canada.

La storia di Vincenzo è particolare e accomuna tanti giovani che, partiti dalla Sicilia, si sono trasferiti inizialmente a Roma e si sono poi affermati professionalmente all’estero. “La pallavolo – confessa Mallia – è stata fondamentale nella mia vita. Ho cominciato a giocare a volley a casa mia, in Sicilia, poi ho deciso di allenare. Dopo una bella esperienza a Modica, in Serie B1, mi sono trasferito a Roma perché i miei genitori avevano aperto un’attività commerciale. Qui sono entrato in contatto con il Volleyrò. All’inizio ho lavorato come assistente di coach Pieragnoli, poi di Cristofani. Il Volleyrò è stato molto più di una semplice società di pallavolo. Per me è come una grande famiglia. Mi sono trovato benissimo con tutti, dagli allenatori, da cui ho imparato tanto, alle giocatrici. Ancora oggi mantengo dei rapporti splendidi con gli stessi dirigenti”.

La carriera di Vincenzo ha da quest’anno subito una svolta. “L’allenatore della nazionale juniores canadese – continua – mi ha chiesto di diventare suo assistente, in occasione di una competizione internazionale. Abbiamo fatto un ottimo lavoro e così abbiamo continuato a collaborare. Oltre ad allenare la nazionale canadese, il coach lavorava anche come tecnico della squadra maschile dell’Università di Toronto. Appena si è liberato il posto di allenatore della formazione femminile, ha immediatamente pensato che fossi la persona giusta. Quando mi ha prospettato di trasferirmi in Canada, non me lo sono fatto ripetere due volte”.

E da quel giorno Vincenzo è scherzosamente diventato per tutti Vince. “L’adattamento alla nuova vita non è stato difficile. Fortunatamente parlavo bene l’inglese, grazie agli insegnamenti di mia madre canadese di nascita, e pertanto ho solo dovuto imparare il gergo pallavolistico. Per il resto Toronto è una città meravigliosa, molto americana come stile di vita. Non ci si annoia mai e i divertimenti non mancano. Appena ho un po’ di tempo vado a vedere i Raptors che giocano in NBA. E se ho nostalgia dell’Italia, posso sempre andare in uno dei tanti quartieri di Toronto abitato da centinaia di italiani. Lì si può tranquillamente parlare in italiano e tutti ti capiscono. A livello pallavolistico il Canada è un po’ indietro rispetto ai nostri standard, ma stanno facendo enormi passi in avanti. L’unica cosa a cui non posso di certo abituarmi è il freddo. Per chi viene dalla calda Sicilia è qualcosa di inimmaginabile. A parte questo dettaglio è una scelta che rifarei migliaia di volte”.

Eppure, nonostante la lontananza, Mallia è sempre in contatto con il Volleyrò. “All’inizio della stagione – conclude – spedivo ai tecnici gli scout delle squadre avversarie, che preparavo direttamente in Canada visionando i filmati. Grazie a internet era facile stare sempre aggiornati. Successivamente, con l’aumentare degli impegni, mi sono fermato e ora se ne occupa da solo Gabriele Tortorici. Devo molto al Volleyrò e se oggi sono dove sono lo devo principalmente all’esperienza fatta con loro”.

Dopo una breve vacanza in Italia, durante la quale Vincenzo è ovviamente tornato a visitare i suoi amici di Roma, gli allenatori e le giocatrici del Volleyrò, dopo le Feste è previsto il suo rientro in Canada. “Passerò il Natale in Italia, poi tornerò a Toronto per riprendere l’attività. Abbiamo in calendario una serie di partite nello stato di Alberta”. Per la cronaca, in questa stagione la temperatura media nello stato di Alberta è di circa -20 gradi centigradi. No, al freddo Vince difficilmente potrà mai abituarsi.